Quando cominciò ad interessarsi all'isocronismo?
Il mio primo interesse per il pendolo venne una volta che mi trovavo nel Duomo di Pisa per una funzione religiosa. Mentre la mia mente seguiva distratta la lunga predica, vidi un prete che teneva in mano un candeliere. Il candeliere era appeso al soffitto con una lunga corda e il prete lo aveva tirato di lato. Quando terminò la predica, il prete lasciò il candeliere che cominciò ad oscillare. Io lo guardavo e cominciai a considerare il tempo che impiegava a compiere un'oscillazione circolare completa. Per misurare il tempo dell'oscillazione sfruttai il battito del mio polso e, mentre le oscillazioni diminuivano progressivamente in ampiezza, feci una scoperta strabiliante: ogni oscillazione aveva la stessa durata, anche se ciascuna aveva un'ampiezza minore della precedente. Non essendo sicuro di ciò che gli occhi e la pulsazione del polso mi stavano rivelando, corsi a casa a ripetere ciò che avevo visto nel Duomo. Semplificai l'esperimento sostituendo al candeliere un pendolo, un semplice pesetto legato ad una cordicella. Che cosa scoprì nel 1602?Nel 1602 feci la maggior scoperta riguardante il pendolo. Scoprii che il tempo di oscillazione non dipende dall'estensione dell'arco compiuto (isocronismo). L'ho scoperto realizzando due pendoli di ugual peso con elongazione iniziale diversa e contando il numero di oscillazioni complete in uno stesso intervallo di tempo. Con mio grande stupore constatai che il pendolo con una elongazione iniziale di 5 gradi aveva lo stesso periodo di oscillazione di quello con elongazione iniziale di 45 gradi.
Lei è davvero un genio!!! Chissà a quante persone avrà insegnato queste cose?
“Non possiamo insegnare nulla a nessuno, possiamo invece aiutare tutti a compiere da soli le proprie scoperte. Nelle questioni scientifiche, l'autorità di migliaia di persone non vale l'umile ragionamento di un singolo individuo”.
Il mio primo interesse per il pendolo venne una volta che mi trovavo nel Duomo di Pisa per una funzione religiosa. Mentre la mia mente seguiva distratta la lunga predica, vidi un prete che teneva in mano un candeliere. Il candeliere era appeso al soffitto con una lunga corda e il prete lo aveva tirato di lato. Quando terminò la predica, il prete lasciò il candeliere che cominciò ad oscillare. Io lo guardavo e cominciai a considerare il tempo che impiegava a compiere un'oscillazione circolare completa. Per misurare il tempo dell'oscillazione sfruttai il battito del mio polso e, mentre le oscillazioni diminuivano progressivamente in ampiezza, feci una scoperta strabiliante: ogni oscillazione aveva la stessa durata, anche se ciascuna aveva un'ampiezza minore della precedente. Non essendo sicuro di ciò che gli occhi e la pulsazione del polso mi stavano rivelando, corsi a casa a ripetere ciò che avevo visto nel Duomo. Semplificai l'esperimento sostituendo al candeliere un pendolo, un semplice pesetto legato ad una cordicella. Che cosa scoprì nel 1602?Nel 1602 feci la maggior scoperta riguardante il pendolo. Scoprii che il tempo di oscillazione non dipende dall'estensione dell'arco compiuto (isocronismo). L'ho scoperto realizzando due pendoli di ugual peso con elongazione iniziale diversa e contando il numero di oscillazioni complete in uno stesso intervallo di tempo. Con mio grande stupore constatai che il pendolo con una elongazione iniziale di 5 gradi aveva lo stesso periodo di oscillazione di quello con elongazione iniziale di 45 gradi.
Lei è davvero un genio!!! Chissà a quante persone avrà insegnato queste cose?
“Non possiamo insegnare nulla a nessuno, possiamo invece aiutare tutti a compiere da soli le proprie scoperte. Nelle questioni scientifiche, l'autorità di migliaia di persone non vale l'umile ragionamento di un singolo individuo”.
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